Valutazione e terapia neuropsicomotoria
29 settembre 2020
La valutazione e la terapia neuropsicomotoria vengono svolte da un professionista sanitario che si occupa di osservare la globalità del bambino, considerando l’espressione, le interazioni con l’altro e le modalità utilizzate per scoprire la realtà circostante. Il terapista prende in carico pazienti in età evolutiva, fino ai 18 anni, che presentano ritardo di acquisizione di tappe evolutive, difficoltà nella relazione con i pari o con gli adulti, bambini che faticano negli apprendimenti o che percepiscono difficoltà nell’integrasi nel tessuto sociale di vita quotidiana. Si occupa anche di bambini con certificazioni di disturbo del neurosviluppo, di inibizione psicomotoria o con disturbo da deficit di attenzione/iperattività. E’ possibile attuare un intervento anche per disturbi della coordinazione motoria e disabilità intellettiva.
Per favorire il lungo e complesso processo evolutivo, è necessario che l’intervento avvenga nella prima infanzia: si osserva infatti la massima efficacia nell’età precoce da zero a tre anni e in età scolare dai 4 ai 7 anni. Queste due fasce d’età appaiono particolarmente sensibili ai cambiamenti e alle modificazioni favorite da esperienze globali e capaci di coinvolgere più funzioni come nell’intervento neuropsicomotorio. Vengono infatti reclutate specifiche aree (motoria, linguistica, cognitiva,…) e integrate a funzioni più complesse come attenzione, memoria, percezione, coordinazione, regolazione affettiva al fine di incrementare le capacità, valorizzare le potenzialità e per favorire l’espressione globale delle sue abilità.
L’intervento viene pianificato a seguito di un primo colloquio con i genitori. In questo incontro vengono raccolti i dati anamnestici, le preoccupazioni genitoriali e le motivazioni che li hanno portati a chiedere un intervento. Successivamente, il terapista conosce il bambino in tre sedute di valutazione di circa 45 minuti per osservare le competenze specifiche ed i suoi bisogni in un contesto accogliente e di gioco. In caso di necessità, possono essere somministrati test per approfondimenti.
Completato l’iter di valutazione, avviene la restituzione ai genitori di ciò che è stato osservato negli incontri e, attraverso il progetto riabilitativo individualizzato, vengono presentate le strategie riabilitative per il raggiungimento di obiettivi definiti durante gli incontri. E’ fondamentale coinvolgere i genitori e le figure educative che collaborano con la famiglia per poter integrare e generalizzare le nuove competenze acquisite permettendo al bambino di trasformarle in reali apprendimenti.
Con l’accordo terapeutico, il terapista può strutturare il progetto riabilitativo che si costituirà da incontri a cadenza settimanale (1 o 2 volte a settimana) con il bambino all’interno della stanza di psicomotricità per la durata di 45minuti. Lo spazio e le attività vengono predisposti al fine di agevolare la partecipazione e il raggiungimento degli obiettivi previsti. La durata del trattamento è influenzata da molteplici fattori e può concludersi quando vengono raggiunti tutti gli obiettivi presenti nel progetto oppure, se emergono nuovi bisogni, con il passaggio ad altri specialisti.
Periodicamente viene effettuato un colloquio con i genitori (follow up) dove avviene un monitoraggio delle evoluzioni, regressioni o generalmente delle modificazioni del bambino. In questa sede possono essere ridefinite le strategie, delineati nuovi obiettivi ed è possibile lo scambio di informazioni anche con gli altri caregiver che si occupano del bambino.
La terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva
Dott.ssa Alessandra Agazzi